La Puglia (in particolare la zona delle grotte, dei trulli e delle marine) è un immenso giacimento della bio-diversità, messo in pericolo da scelte errate, come quelle a danno degli ulivi. Ma ancora più gravi sono i disastri compiuti contro le colture non arboree (quelle basate sui semi) come i legumi, i frumenti e gli ortaggi. L’ignoranza e l’incuria di chi li dovrebbe salvaguardare, sommate alle rapine delle multinazionali, stanno creando un appiattimento culturale e produttivo, insieme ad un meccanismo di accumulazione dei profitti che, dopo aver distrutto le aziende dei contadini, impone sementi brevettate e organismi manipolati, creati solo in funzione dei prodotti commercializzati da Monsanto, Bayer, Syngenta-ChemChina, Basf e Dow-Dupont (che controllano il 63% del mercato mondiale dei semi e il 75% di quello dei pesticidi).
La Puglia è ai primi posti in Europa per consumo di diserbanti, insetticidi, fertilizzanti di sintesi e acidi gibberellici. Proprio per questo, sta crescendo una consapevolezza collettiva contraria ad un modello economico che impoverisce il territorio e le imprese agricole. I semi, accuratamente selezionati e coltivati dai nostri antenati, sono di tutti, non delle multinazionali e della finanza. Questa battaglia, legata all’innovazione e alla ricerca, deve aprire una stagione nuova, capace di mettere a frutto le immense potenzialità del nostro territorio. La libertà dei semi è condizione essenziale per dare vita a questo cambiamento e per garantire ad ogni persona il diritto alla salute e alla sovranità alimentare.
La rassegna “Seed Freedom” (undici documentari seguiti da confronti tematici) è stata inaugurata il 2 ottobre al Cinema Milleluci di Castellana Grotte (BA). Contestualmente, fino al 16 ottobre, i visitatori hanno visitato la mostra fotografica di Pablo Piovano sugli effetti del glifosato, uno degli erbicidi più diffusi, in Argentina (con testo di presentazione di Guillermo Saccomanno).
Più info su www.seedfreedom.info.it