Il sottotitolo del nostro libro-inchiesta “Le malvagità dell’uomo negli anni della Xylella fastidiosa“, è stato scelto dopo aver visto immagini come questa.
Il serpente “Cervone” viveva in quell’ulivo plurisecolare da anni, ma l’agricoltura “moderna” sta spianando – insieme agli ulivi – i muri a secco, le specchie, i vecchi sentieri e ogni altro suo “nemico”.
Nella Puglia che sta distruggendo il suo bosco naturale, il regno animale perde il millenario diritto alla casa, e con esso quello alla vita.
Questa condanna all’estinzione, dopo quella decisa contro gli antichi ulivi, è una pazzia che va fermata.
Senza perdere altro tempo prezioso.